Racconto di viaggio di
Rossella e Piero"
THE DREAM OF A LIFE
Coast to Coast
USA 2009
C’eravamo detti . . . “Quest’altr’anno dovremo fare un viaggio super . . . di quelli che a raccontarli lasci gli amici con la bocca aperta . . .
“
E così ecco che Rossella innesca la turbina e va . . . .
Cerco subito il Club che organizza queste trasferte oltre Oceano -
Bei viaggi, belle proposte, ma tra le tante ce n’è una che . . . Dio mio . . . incredibilmente bella !!
Un coast to coast negli USA , in camper noleggiato, in loco e via il mondo è ai tuoi piedi , nella strada che si snoda tra New York e S. Francisco -
Certo, ci volevano un mucchio di soldi, ma che servono i soldi sotto la mattonella ? meglio viversela la vita, e nonostante le perplessità di Piero , che cerca sempre, con scarso successo di
arginarmi, contatto Pierluigi, l’ideatore e coordinatore del viaggio –
E’ l’ottobre del 2008, forse è un po’ presto pensare ad una nuova vacanza, visto che siamo appena tornati da una crociera nell’Atlantico che ha toccato Marocco, Spagna, Portogallo, Canarie,
Madeira . . .
In effetti sarebbe un po’ presto se io non fossi Rossella . . . ma sono Rossella e non posso fare altro che organizzarmi subito per ripartire, Messina mi va stretta, ho bisogno di aria . . .
e quale aria migliore di quella Americana ?
“ Amore, telefonerò a Pierluigi solo per curiosità , non ti preoccupare, non sto prenotando nulla !! “, ma la voglia di tuffarmi in questa nuova avventura è grande ed irrefrenabile,
e così tra un’informazione ed un’altra, invio i primi 1000 € per bloccare il nostro posto nella carovana bianca che solcherà gli USA –
Giunge così il 7 maggio 2009, ogni cosa è pronta, il nostro posto è lì tra le altre 15 coppie di camperisti che scalpitano come noi per partire-
Si parte in serata con l’aereo da Catania per Roma, perché la mattina seguente , ( 8 maggio 09 ) l’appuntamento con gli altri avventurieri per questo nuova meravigliosa meta , è alle 5 in
aeroporto a Fiumicino –
Si salpa così per Francoforte, dove finalmente conosceremo tutti i partecipanti , compreso Pierluigi, che, fino ad ora, abbiamo sempre contattato per telefono o e-mail-
Indubbiamente sono tutti simpaticissimi, anche se tra il gruppo c’è sempre chi si distingue più degli altri per verve e simpatia , a tal proposito ricordo l’effervescente Lucio con la
dolcissima Gabriella, il simpaticissimo Attilio con la cara Chantal, MarioMaria in costante affanno che temeva la lontananza da pierluigi, e Renato che volente o nolente doveva dare sempre un
aiuto meccanico a tutti. . . che bella comitiva . . .
Dunque . . si parte !!
Il volo da Francoforte per New York - Newark Liberty International Airport – è lungo, e ci sono anche 6 ore di fuso orario da assorbire, ma l’entusiasmo è talmente tanto, che si finisce col
porre in secondo piano questi . . . dettagli –
All’arrivo, New York, ci investe con tutta la sua impressionante bellezza-
I grattacieli sono lì con tutta la loro imponenza, il traffico corre su highway, e sembra di stare calati per intero, in uno di quei film americani, che siamo abituati a vedere ogni giorno
nelle nostre TV-
E’ proprio vero, gli americani si rappresentano esattamente così come sono, i film sono la rappresentazione pedissequa della loro realtà-
Ma la sosta è breve, una notte in albergo, al Milford Hotel – Broadway ( dove non puoi fumare neanche all’esterno in un raggio di 25 metri dal suo perimetro – è scritto così in un minaccioso
cartello), e la mattina dopo si corre a prelevare i camper o meglio gli RV ( Ricreational Vehicols) come dicono loro –
Si arriva dal noleggiatore, e la visione di questi R.V. che non sono certi i nostri camper di stazza europea, si somma , a tutte le altre meravigliose visioni di questo nuovo mondo, che ci
stordiscono e ci inebriano con una velocità da vero e proprio sballo –
Dopo una frenetica attività amministrativa prima, e di sistemazione bagagli dopo, ci impossessiamo letteralmente di questi mezzi giganteschi-
Sono eccezionali, e concorrono a farci convincere che stiamo sognando. . . partiamo e la prima tappa è, inevitabilmente il supermercato per far scorta di derrate –
Altra meraviglia . . . il supermercato !!
Il perimetro è talmente grande che, entrando, non riesci a vedere il lato opposto, cammini cammini,
tra merci di ogni tipo, con carrelli di dimensioni titaniche, e si rischia di trascorrere un’intera giornata lì dentro senza neanche rendersene conto, ma è così . . . è l’America , financo il
latte, non si riesce a comprare a litri- Si vende a Galloni ed un Gallone è circa 4 litri !!
Superato il necessario rito dell’acquisto delle derrate ( e non vi dico quante schifezze mangiano in Usa e che abbondano negli Stores ) ci mettiamo in marcia alla volta del nostro Coast to
Coast . . . .
Prima tappa la Pensylvania , è uno Stato magnifico . . . . abbondano aiuole , alberi , fiori multicolori e prati verdi –
Sembra un giardino, ed è un vero piacere attraversarla, incontrando, nel nostro percorso gli Amish, un pacifico popolo, di stampo cristiano – protestante, vivono secondo i canoni di vita
ottocenteschi, svolgono attività di artigiani e contadini, in campagne e spazi loro dedicati, tenuti gelosamente liberi dalle intrusioni della civilizzazione –
E per non intaccare la “purezza del creato “ , come dicono loro, rifiutano l’utilizzo dell’energia elettrica, cammino con curiose carrozze trainate da robusti cavalli da tiro,
vestono fuori dal tempo, indossando curiosi abiti scuri, con bianche cuffiette per le donne e scuri cappelli a falde larghe per gli uomini –
Incontriamo questa curiosa comunità, acquistiamo i loro prodotti e simpatici prodotti artigianali e proseguiamo per Buffalo, alla volta delle Cascate del Niagara –
Esse insistono sia sul versante Statunitense che su quello Canadese, e dato che quest’ultimo è più bello e spettacolare, andiamo in Canada e, visto che ci siamo, facciamo un bellissimo giro
panoramico di tutta la Regione dell’Ontario-
Belle, belle, belle, le Niagara Falls, sono imponenti, lasciano senza fiato . . . ma non ci accontentiamo di osservarle dalla balaustra di una terrazza. . . così , preso il biglietto , ed
indossato un curioso impermeabile di plastica blu, ci imbarchiamo su un battellino che ci porterà proprio sotto le cascate, per una doccia, non proprio da raccomandare ma . . . credetemi,
l’emozione è veramente tanta !!
Trascorriamo la notte, in campeggio dopo una lunga giornata, e si riprende il cammino verso Ovest-
Ci aspettano le Terre dei Sioux, si proprio loro, gli indiani dei fumetti di quando eravamo piccini. . . raggiungiamo le Sioux Falls, altre belle cascate, di minor portata delle Niagara
Falls, ma splendide nella loro particolarità incastonate in un territorio, bellissimo che va dai prati verdi , agli alberi ai fiumi e alle cascate fino ad arrivare alle Badlands- ( le terre
cattive ) sacre agli indiani, dove credevano che si rifugiassero gli spiriti –
Lì la terra comincia a cambiare, si va verso monti brulli, ma belli, nei loro colori bianchi rossi ecrù., nelle loro sfumature che ti fanno credere di sognare –
In effetti, cominciamo a salire verso le Rocky Mountanis –
Attraverseremo gli Stati di Montana, Idaho, Wyoming, South Dakota .. . .
Che meraviglia !!
Ci fermiamo alla Famosa Montagna dei Presidenti ( il Monte Rushmore ) dove sono scolpiti i volti di 4 significativi presidenti degli USA : Washington. Jefferson, Roosevelt e Lincoln –
Proprio come in TV, che emozione vederli dal vivo . . .
Dopo la lunga e piacevole sosta, proseguiamo attraverso il montana e le Riserve Cheyenne, verso lo Yellowstone Park-
Si arriva dopo tantissimi Km, l’America è immensa si sa –
Ci fermiamo a prendere un po’ di riposo ed a far gasolio, in una vecchia città del West abbandonata. . . si fa per dire –
E’ , invero, una cittadina, dell’800, popolata a suo tempo da avventurieri e cercatori d’oro, che nell’epoca moderna è stata il naturale set del noto film . . . Dancing with the
wolves ( esattamente Balla coi Lupi ) quello di Kevin Kostner !!
La cosa bella è che è rimasta, praticamente, intatta, e stando lì, ci si chiede se si è su un set cinematografico , o calati in una pagina di storia nordamericana –
Continuiamo a camminare verso Ovest-
Raggiungiamo la Devil’s Tower-
E’ un magnifico monolite, noto perché Steven Spielberg, ha girato un datato Film . . . Incontri ravvicinati del terzo tipo-
In effetti è un simbolo privilegiato della storia Western, e unisce tradizioni antiche dei vecchi cow boys e dei nativi americani –
La sua è una magnetica presenza, e gli Indiani la considerano sacra, ed è per questo che in alcuni periodi dell’anno, è vietato avvicinarsi ad essa, per non urtare lo spirito religioso dei
nativi e del loro Manitù –
Camping, riposo, cene conviviali e. . . il giorno dopo di buon mattino, la bianca carovana riparte –
Continuando la nostra corsa verso Ovest, arriviamo in un luogo storico, ove chiudendo gli occhi, riusciamo a sentire ancora aleggiare lo spirito della battaglia . . . . gli Yankees , gli
uomini del famoso Generale Custer giacciono, insieme agli Uomini di Sitting Bull ( Toro Seduto ) i Lakota Sioux, i Cheyenne e gli Arapaho ,sepolti là dove morirono, sulla collina di Little
Big Horne, il 25 giugno del 1876 . . . forse vinsero gli Indiani, forse ebbero la meglio per schiacciante superiorità numerica a compenso delle mille altre volte in cui soccombettero, ma
certo è che alla fine , noi gente del 2009, li andiamo a vedere tutti sepolti sotto lo stesso manto erboso . . . . livellati dalla morte –
Meglio proseguire verso mete più amene, quali Sioux Falls, delle stupende cascate , sicuramente meno appariscenti delle Niagara Falls, ma decisamente belle , incastonate in un contesto di
prati, alberi fiori e rocce, così ben armonizzati tra di loro da sembrare frutto di una attenta scenografia umana –
Questo è solo il preludio ad una sosta di estrema magnificenza : Yellowstone Park –
Si estende su parte dello Stato del Montana e prevale nello Stato del Wyoming. . . è su alture che arrivano a 2880 m ed è semplicemente magnifico !!
Alberi, cascate, rocce, prati, laghi, montagne colline e declivi, abitati da ogni sorta di stupendo animale . . . lupi, alci, cervi , scoiattoli, marmotte, puzzole, volpi, aquile , bisonti .
. . . la bellezza è indescrivibile e raggiunge la sua apoteosi alla vista dei Geyser naturali –
Il più grande è detto The Old Faithful, ( il Vecchio Fedele ) per via della periodicità che con costante fedeltà si perpetua nel tempo –
Spara getti di acqua bollente che arrivano fino a 55 metri di altezza, ogni 70 minuti circa , con un’affidabilità veramente incredibile –
L’itinerario nel Parco è lungo, lo godiamo quasi tutto d’un fiato –
La fine di ogni giornata è dedicata all’assoluto riposo, i ritmi sono velocissimi e le cose magnifiche da vedere si susseguono a ritmo impressionante –
Il giorno dopo c’è lo Utha con i suoi panorami mozzafiato ad attenderci –
Mi ha colpito veramente tanto il Gooseneck State Park ( Parco del Collo d’Anatra ) -
E’ costituito dal corso del S. Juan River, e deve il suo nome ai meandri creati dal fiume, che assomigliano per la loro tortuosità, proprio ad un collo d’anatra –
Ma non ci sono parole per descriverlo, va solo visto –
E ancora il Moab, la Monument Valley, la Riserva Navajo . . . lo Utha è uno spettacolo continuo a cielo aperto –
La Monument Valley è l’icona vera e propria degli Stati Uniti d’America –
Si trova al confine tra Utha e Arizona, una pianura desertica, coperta di guglie e di torri naturali del rosso colore della sabbia-
I più grandi registi da John Ford a John Wayne, hanno girato qui i loro film epocali, e stare qui di persona fa sì che ci si senta veramente su un set cinematografico .
La zona è una Riserva Navajo, la Navajo Nation come orgogliosamente dicono i nativi, e loro e solo loro, si occupano dell’organizzazione turistica , gesticono le visite i tour , i motel e gli
alberghi della zona in forma esclusiva non permettendo a nessuno di intromettersi nella loro Riserva –
Noi abbiamo avuto un incontro ravvicinato con la loro cultura affascinante ed ancestrale –
Ed anche i miei lunghi capelli, sono stati pettinati da un’anziana donna Navajo di 94 anni secondo la tradizione delle Navajo Squaw-
Stanotte il riposo sarà un po’ più lungo, la passeggiata in 4x4 nel deserto è stata faticosa anche se affascinante e poi domani . . . Grand Canyon !!
Questa immensa gola del Colorado River, mette in mostra quasi due miliardi di anni di storia, con le sue profondità, che mettono in assoluta evidenza le erosioni ed i sedimenti della Terra e
gli strati delle varie Ere Geologiche , quali il Proterozoico ed il Paleozoico . . . . che dire ? Per chi subisce il fascino di tanta bellezza, ed io sono una di quelli, c’è solo da restare a
bocca aperta !!
Dopo queste esperienze di eccezionale impatto, a questo punto è necessaria una pausa di leggerezza, per cui puntiamo verso il Nevada . . . Las Vegas ed i suoi divertimenti ci aspettano !!
Dio che cosa meravigliosa che è Las Vegas . . . è un immenso Luna Park incastonato nel nulla, nel deserto del Nevada , intorno non c’è proprio nulla, ma Las Vegas è Las Vegas . . .
Luci, colori, suoni, e casinò, gioco d’azzardo e divertimenti . . . l’economia di questa città ruota solo su questo –
Si snoda su una lunga strada, detta . . . “ The Strip” La Striscia –
Ai due lati di questa lunga strada corrono i più noti Hotel Casinò , dal Mirage, al Luxor, al Paris, all’Exalibur, al Bellaggio, al Venetian . . . sono magnifici di grande impatto su chi
arriva dal nulla del deserto e si trova davanti tanta magnificenza –
Credo proprio che nulla possa descrivere le sensazioni incredibili che si provano in questo mondo surreale, bisogna proprio andarci !!
Lasciata Las Vegas, direi con grande rammarico, perché non ti viene proprio voglia di andartene, proseguiamo il nostro viaggio verso la California –
La fermata seguente è un’altra tappa di quelle da ricordare, ma per altro verso . .
Giungiamo alla Death Valley, La Valle della Morte !!!
Dio mio che caldo pazzesco, troviamo al nostro arrivo 48° da morire !
E’ un parco Nazionale situato a cavallo tra il Nevada e la California, ed è rinomato per essere il punto più basso del Nord America – Noi arriviamo, con i nostri camper, là dove si calcolano
85 metri sotto il livello del mare –
E’ un luogo dove prevale il nulla. . . i Sali di borace diffusi ovunque danno un colore bianco candido a tutta la spianata, che in realtà millenni fa era un lago oggi evaporato, per cui è
noto con il nomignolo di Lago Salato –
Siamo nel territorio delle Tribù Shoshone –
Sotto i nostri piedi, nel corso dei millenni si sono sviluppate intense attività vulcaniche, che oggi producono l’effetto di un territorio praticamente invivibile, con un caldo oltre ogni
umana sopportazione, anche se, nella zona di Fornace Creek, esiste un albergo, usato da coloro che vanno a correre con le loro auto stratosferiche,, sul lago salato, per cercare di battere il
record di velocità su terra –
Inutile dire che la sosta dura solo un paio d’ore e, letteralmente, fuggiamo via stremati da quella torrefazione –
Andiamo a rinfrescarci e risaliamo di nuovo le montagne – Stavolta la colonna bianca dei nostri camper, va verso uno dei più bei parchi degli States , il Sequoia National Park, in California
–
Arriviamo all’apice della Sierra Nevada, saliamo fino a 2700m di altezza ed anche stavolta veniamo colti dalla meraviglia –
Davanti a noi si erge la foresta dei giganti !!
Migliaia di Sequoie Giganti ,millenarie, con la loro imponenza, ci fanno sentire lillipuziani –
E ancora di più ci sentiamo piccoli, quando arriviamo davanti al Generale Sherman, la Sequoia più grande al mondo, anzi l’essere vivente più grande e più vecchio del mondo !!
E’ alta 87 m e si ritiene abbia 2700 anni di età, insomma questo albero già c’era e Cristo doveva ancora arrivare sulla Terra !!
Passiamo il nostro bellissimo pomeriggio immersi in questa Foresta dei Giganti senza neanche lontanamente presagire quello che sarebbe accaduto il giorno seguente –
Alla sera ci andiamo a coricare ben felici, ma al mattino dopo, mi alzo presto per la colazione. . . do un’occhiata fuori dal finestrino e resto pietrificata :
La neve ci aveva avvolti e sommersi e continuava a scendere impietosa sotto forma di vera e propria tempesta -
Qui abbiamo messo alla prova l’efficienza del sistema americano .
Certo non si potevano muovere, senza catene, quei colossi che noi chiamiamo camper ma che in America sono lunghi 10 metri –
Così abbiamo chiamato aiuto –
Sono arrivati i Rangers in men che non si dica, con due spazzaneve piccoli ed uno gigantesco, ci spianano la strada, ci spalano davanti ai camper, ci accompagnano facendo da battistrada, fino
a valle , là dover finisce la neve . . . che servizio . . . è proprio vero , sono arrivati gli Americani !!
E dopo questa ennesima avventura , ci vuole di nuovo un’altra meraviglia . . . e cosa può essere se non la città di S. Francisco – California - ?
La città è unica nel suo genere , si arriva attraverso svincoli autostradali a sei corsie, sospesi sull’acqua della celebre Baia –
Già da lontano, la vista della Baia con al centro la minuscola Isola su cui si trova il vecchio penitenziario di Alcatraz, comincia a generare le prime emozioni –
E’ una città notoriamente sempre avvolta dalla nebbia del Pacifico, ma noi, con gran fortuna, e non so per quale strano fenomeno, l’abbiamo trovata limpida sotto un sole splendente e senza
nebbia, che volere di più !!
E’ una cittadina vivace, interculturale, interetnica ( la più grande comunità Asiatica in America si trova qui ) è aperta a tutte le sfaccettature umane ( qui è nato il Gay Pride e ci sono
vari Gay Village)-
Anche la sua conformazione naturale ed architettonica è molto particolare . . . si adagia su ripide colline percorse dai famosi Cable Car ( i tram che si prendono al volo e non si fermano mai
) –
Le costruzioni affiancano lo stile moderno allo stile vittoriano e . . . credetemi è un vero spettacolo-Per non parlare del famoso Golden Gate . . . il ponte rosso che è ormai divenuto
l’emblema della città – Emozionante è vederlo ed ancor più percorrerlo . . . che meraviglia l’America !!
E poi il PIER 39 . . . ha cominciato con l’essere un semplice molo ( Pier significa Molo ) del porto di S.Francisco, ma poi si è sviluppato in senso turistico, è pieno di negozi di souvenir
di ristoranti ed attrazioni, una meravigliosa giostra con i cavalli, stile primi del ‘900 , e poi , la chicca . . . la presenza dei leoni marini, di una intera colonia di leoni marini, che
fanno un gran baccano ma sono bellissimi e costituiscono una grande attrazione per i turisti –
S. Francisco è stata l’ultima tappa, di questo coast to coast col camper –
La nostra casa viaggiante l’abbiamo restituita e ora, si approssima la fine di questo stupendo viaggio
Non prima però di un’ultima visita a New York –
Il giorno 8 giugno, dunque si parte , da S. Francisco, in aereo per New York, ove resteremo fino al 12 giugno per una visita, stavolta non da camperisti, ma da comuni turisti con guida
parlante italiano –
Ma va bene lo stesso . . . New York merita le nostre attenzioni –
Atterriamo all’Aeroporto JFK e proseguiamo per la sistemazione in albergo, dove dobbiamo smaltire un po’ di stanchezza dovuta anche al fuso orario ( rispetto a S. Francisco , New York
registra tre ore in meno ) –
Stavolta non è mordi e fuggi, e la Grande Mela ce la godiamo tutta
Abbiamo una guida russa che parla ben otto lingue, tra cui l’italiano e così, partendo dal Milford Hotel, sulla 7^ strada, vicino a Broadway, ci inoltriamo nel cuore di Manhattan-
Dal Central Park, al Metropolitan, al Rockfeller Center, ci addentriamo in Harlem, Chinatown, Little Italy, è tutto così meraviglioso –
Vediamo il Tribunale, la Court House, davanti al quale c’è sempre una troup che gira la famosa serie CSI, poi Wall Street, con il toro davanti all’ingresso principale, che rappresenta i
guadagni in borsa –
Ground Zero, là dove l’11 settembre del 2001 vili terroristi, abbattendo le Twin Towers, spazzarono le vite di circa 3000 persone che erano andate a lavorare ed agli occhi dei terroristi
avevano solo la colpa di essere Americani –
Vediamo il Palazzo di Vetro dell’ONU, e poi la splendida Times Square, dove passiamo buona parte della nottata, tra luci e suoni –
Ci rechiamo in battello nella Baia, sulla Foce del Fiume Hudson, sull’Isola della Statua della Libertà, e a Ellis Island, dove a inizio del secolo scorso venivano stoccati gli emigranti, tra
cui i nostri italiani –Andiamo a far le foto al ponte di Brooklyn, e poi la Cattedrale e la famosissima Columbia University-
New York è una città magica, è bella di giorno, è bella di notte, è un American Dream
Ma anche il Sogno Americano, come ogni bel sogno è destinato a finire –
E così il giorno 12 di giugno 2009, prendiamo un aereo che ci riporta nella Vecchia Cara Europa . . .
Si torna a casa, si torna a lavoro, si riabbracciano le famiglie, con il cuore pieno di meravigliosi ricordi e con gli occhi pieni di immagini scintillanti che resteranno dentro di noi per
sempre !!!
E' stato un vero piacere leggere il vostro diario. Rosario.F.Messina
VIAGGI ITINERANTE PER TUTTA
EUROPA